Intervista all'autore emergente Un caffè con Franco Mieli
Oggi il nostro caffè letterario è ben lieto di presentarvi un volto nuovo della letteratura italiana: è con noi Franco Mieli. Conosciamolo meglio!
Ciao Franco, e grazie per avermi concesso questa intervista. Per rompere il ghiaccio, visto che ci troviamo in un caffè letterario virtuale, permettimi di offrirti virtualmente un caffè, un the, una tisana, una bibita fresca o… cosa preferisci?
Un the freddo molto zuccherato, grazie.
Bene ora che abbiamo rotto il ghiaccio raccontami di te. Chi è Franco Mieli nella vita di tutti i giorni?
Nella vita di tutti i giorni, Franco Mieli è un normale dipendente bancario, un marito e un padre di due ragazzi, Fabrizio e Flavio, rispettivamente di 25 e 22 anni. La sera o la notte, quando non è troppo stanco si trasforma in un autore di noir e gialli e vive in un mondo parallelo popolato da assassini e strani personaggi.
Ci sono autori classici o molto noti che credi abbiamo influenzato, in qualche modo, il tuo stile?
Gli autori classici che ho letto anche più di una volta e che preferisco sono Dante, Manzoni, Verne e Salgari, ma non credo abbiano influenzato il mio stile. Se vogliamo parlare di autori moderni, le mie icone sono Jean Christophe Grangè con il suo “I fiumi di porpora” che ho letto tantissime volte e Valerio Massimo Manfredi le cui opere sono effettivamente quelle che hanno influenzato il mio stile, a partire da “L’oracolo”, proseguendo con “Palladion”, “Le paludi di Esperia” per finire con “Chimairia” da cui ho tratto ispirazione per il secondo racconto del mio primo libro.
Quanti libri hai scritto? Quali sono, vuoi indicarceli?
La mia carriera di autore è molto breve, nonostante abbia superato da un pezzo i cinquant’anni. Ho cominciato a scrivere nel 2009, iniziando con piccoli racconti, sempre di genere giallo e noir. Come romanzi, ho scritto “Lupi nella nebbia-Zanne” , composto da due racconti noir, pubblicato nel 2014 e “Ombre Pagane” pubblicato a maggio di quest’anno, entrambi editi da Montecovello
Raccontami brevemente del tuo ultimo libro, per favore.
“Ombre Pagane” ha la sua genesi nella mia passione per l’archeologia e l’esoterismo, uniti al mio amore per il trekking e le lunghe passeggiate in montagna alla scoperta di antiche rovine e siti archeologici abbandonati. Dopo anni passati a fotografare e camminare, ho messo su carta le tante esperienze accumulate. Il romanzo è ambientato in una Roma sconosciuta e sotterranea e su piccola montagna (697m dal livello del mare), il Monte Soratte, che in età arcaica è stato testimone di riti e sacrifici in onore di antichi dei. Un maggiore e un maresciallo dei Carabinieri indagano su una misteriosa setta convinta che stia per tornare il tempo degli dei pagani da un’oscura profezia incisa su una lastra tombale ritrovata casualmente nei sotterranei di una basilica cristiana. Parallelamente, il maggiore, un uomo coraggioso e pieno di contraddizioni, dovrà fare i conti con il proprio passato, che tornerà prepotente e inaspettato proprio sulla stessa montagna >> scheda del libro.
La rivoluzione digitale e l’ e-book: cosa ne pensi di questo sistema innovativo di lettura, credi che rappresenti il futuro o è solo fumo negli occhi?
Penso che sia comunque un supporto indispensabile per gli autori esordienti che non hanno la necessaria visibilità sui mass media e che così possono essere conosciuti da un pubblico più vasto rispetto al nulla che avrebbero con i tradizionali canali di comunicazione. Anche, se da appartenente a una certa generazione, preferisco l’odore e il fruscio della carta stampata.
Tu e i social network: credi che possano rappresentare un’opportunità per un autore/autrice, o li consideri solamente un frivolo passatempo?
I social network, se usati con raziocinio sono senz’altro una grande opportunità, sia per un autore già famoso che per un autore sconosciuto. La mia esperienza in questo ambito è stata ed è finora sicuramente positiva. Sono state molte le persone conosciute su FB, che poi è l’unico social che utilizzo, che hanno acquistato on line i miei libri.
Progetti per il futuro: ci sono nuovi lavori in corso o ambizioni particolari?
Sono già al lavoro per il mio terzo libro, che pur se ambientato ai nostri giorni, verterà su un famoso omicidio commesso a metà dell’ottocento in Romagna e che è rimasto senza colpevoli. Sarà ancora il maggiore Cerci, protagonista sia del secondo racconto di “Lupi nella nebbia-Zanne” che di “Ombre Pagane” a tentare di risolvere il misterioso enigma, aiutato da un ragazzo dai poteri particolari. Sono già stato più di qualche giorno nei luoghi dove si svolgerà l’azione per fare fotografie e raccogliere testimonianze. Di più non dico. Sarà un lavoro lungo che mi porterà via parecchio tempo in ricerche e scrittura. Perciò non mi rivedrete tanto presto. Un mio desiderio proibito è che i miei libri vengano letti da uno sceneggiatore cinematografico o televisivo e che questi li trovi interessanti per realizzare un film o una serie televisiva. Ma è…un desiderio proibito.
Raccontaci allora come è nato il personaggio del maggiore Cerci, protagonista dei tuoi romanzi.
In verità la nascita del maggiore Cerci è di molto tempo anteriore alla scrittura di “Ombre Pagane.” In primis è stato il protagonista di un paio di racconti che ho inviato senza fortuna a dei concorsi letterari, “Il gladio dei Marsi” e “Il tufo verde”. Poi l’ho inserito come protagonista del racconto lungo “Zanne” nel mio primo libro edito sempre da Montecovello, “Lupi nella nebbia-Zanne”, con il sottotitolo due racconti noir di Franco Mieli. Romano, vicino alla quarantina, il maggiore Massimo Cerci è un ufficiale dei Carabinieri appartenente al Comando per la Tutela del Patrimonio Culturale, un nucleo che si occupa del recupero delle opere d’arte e fronteggia il depauperamento del nostro grande patrimonio artistico a opera di ladri e ricettatori. E’ approdato al nucleo T.P.C. dopo aver prestato servizio nei paracadutisti del battaglione Tuscania, due anni in Afghanistan e successivamente come comandante di compagnia a Palermo. E’ senz’altro un uomo intelligente, ha due lauree, una in legge e l’altra in archeologia. Sportivo, salutista, dotato di una spiccata sensibilità artistica. Tuttavia è un uomo tormentato, soffre d’incubi notturni e attacchi di panico originati da tragiche vicende del suo passato. Non esiterà a calpestare il giuramento prestato anni prima pur di compiere la sua vendetta. Mi è venuto in mente in maniera casuale, quando ero alla ricerca dell’investigatore che non incarnasse lo stereotipo dell’eroe senza macchia e senza paura.
Dove possiamo trovare i tuoi libri?
Essendo un autore nuovo e sconosciuto, i miei libri potete trovarli fisicamente soltanto alla Libreria Ubik di Monterotondo, vicino a Roma. Sono tuttavia prenotabili in tutte le librerie d’Italia che vogliano farlo e acquistabili singolarmente in cartaceo al link o più semplicemente andando sul sito www.montecovello.com nella collana “Dedicato a”.
Vi ascio un paio di altri link per l'acquisto del cartaceo e dell'ebook.
Franco ti ringrazio tantissimo per essere stato con noi e, a nome de Gli scrittori della porta accanto ti faccio i complimenti per il tuo ultimo libro, in bocca al lupo per i tuoi progetti futuri!
Un saluto virtuale a tutti gli amici che seguono la nostra nuova rubrica settimanale, invitate gli amici a scoprirci, per conoscere insieme, ogni volta, un nuovo autore italiano.

Un the freddo molto zuccherato, grazie.
Bene ora che abbiamo rotto il ghiaccio raccontami di te. Chi è Franco Mieli nella vita di tutti i giorni?
Nella vita di tutti i giorni, Franco Mieli è un normale dipendente bancario, un marito e un padre di due ragazzi, Fabrizio e Flavio, rispettivamente di 25 e 22 anni. La sera o la notte, quando non è troppo stanco si trasforma in un autore di noir e gialli e vive in un mondo parallelo popolato da assassini e strani personaggi.
Ci sono autori classici o molto noti che credi abbiamo influenzato, in qualche modo, il tuo stile?
Gli autori classici che ho letto anche più di una volta e che preferisco sono Dante, Manzoni, Verne e Salgari, ma non credo abbiano influenzato il mio stile. Se vogliamo parlare di autori moderni, le mie icone sono Jean Christophe Grangè con il suo “I fiumi di porpora” che ho letto tantissime volte e Valerio Massimo Manfredi le cui opere sono effettivamente quelle che hanno influenzato il mio stile, a partire da “L’oracolo”, proseguendo con “Palladion”, “Le paludi di Esperia” per finire con “Chimairia” da cui ho tratto ispirazione per il secondo racconto del mio primo libro.
Quanti libri hai scritto? Quali sono, vuoi indicarceli?
La mia carriera di autore è molto breve, nonostante abbia superato da un pezzo i cinquant’anni. Ho cominciato a scrivere nel 2009, iniziando con piccoli racconti, sempre di genere giallo e noir. Come romanzi, ho scritto “Lupi nella nebbia-Zanne” , composto da due racconti noir, pubblicato nel 2014 e “Ombre Pagane” pubblicato a maggio di quest’anno, entrambi editi da Montecovello
Raccontami brevemente del tuo ultimo libro, per favore.
“Ombre Pagane” ha la sua genesi nella mia passione per l’archeologia e l’esoterismo, uniti al mio amore per il trekking e le lunghe passeggiate in montagna alla scoperta di antiche rovine e siti archeologici abbandonati. Dopo anni passati a fotografare e camminare, ho messo su carta le tante esperienze accumulate. Il romanzo è ambientato in una Roma sconosciuta e sotterranea e su piccola montagna (697m dal livello del mare), il Monte Soratte, che in età arcaica è stato testimone di riti e sacrifici in onore di antichi dei. Un maggiore e un maresciallo dei Carabinieri indagano su una misteriosa setta convinta che stia per tornare il tempo degli dei pagani da un’oscura profezia incisa su una lastra tombale ritrovata casualmente nei sotterranei di una basilica cristiana. Parallelamente, il maggiore, un uomo coraggioso e pieno di contraddizioni, dovrà fare i conti con il proprio passato, che tornerà prepotente e inaspettato proprio sulla stessa montagna >> scheda del libro.
La rivoluzione digitale e l’ e-book: cosa ne pensi di questo sistema innovativo di lettura, credi che rappresenti il futuro o è solo fumo negli occhi?
Penso che sia comunque un supporto indispensabile per gli autori esordienti che non hanno la necessaria visibilità sui mass media e che così possono essere conosciuti da un pubblico più vasto rispetto al nulla che avrebbero con i tradizionali canali di comunicazione. Anche, se da appartenente a una certa generazione, preferisco l’odore e il fruscio della carta stampata.
Tu e i social network: credi che possano rappresentare un’opportunità per un autore/autrice, o li consideri solamente un frivolo passatempo?
I social network, se usati con raziocinio sono senz’altro una grande opportunità, sia per un autore già famoso che per un autore sconosciuto. La mia esperienza in questo ambito è stata ed è finora sicuramente positiva. Sono state molte le persone conosciute su FB, che poi è l’unico social che utilizzo, che hanno acquistato on line i miei libri.
Progetti per il futuro: ci sono nuovi lavori in corso o ambizioni particolari?
Sono già al lavoro per il mio terzo libro, che pur se ambientato ai nostri giorni, verterà su un famoso omicidio commesso a metà dell’ottocento in Romagna e che è rimasto senza colpevoli. Sarà ancora il maggiore Cerci, protagonista sia del secondo racconto di “Lupi nella nebbia-Zanne” che di “Ombre Pagane” a tentare di risolvere il misterioso enigma, aiutato da un ragazzo dai poteri particolari. Sono già stato più di qualche giorno nei luoghi dove si svolgerà l’azione per fare fotografie e raccogliere testimonianze. Di più non dico. Sarà un lavoro lungo che mi porterà via parecchio tempo in ricerche e scrittura. Perciò non mi rivedrete tanto presto. Un mio desiderio proibito è che i miei libri vengano letti da uno sceneggiatore cinematografico o televisivo e che questi li trovi interessanti per realizzare un film o una serie televisiva. Ma è…un desiderio proibito.
Raccontaci allora come è nato il personaggio del maggiore Cerci, protagonista dei tuoi romanzi.
In verità la nascita del maggiore Cerci è di molto tempo anteriore alla scrittura di “Ombre Pagane.” In primis è stato il protagonista di un paio di racconti che ho inviato senza fortuna a dei concorsi letterari, “Il gladio dei Marsi” e “Il tufo verde”. Poi l’ho inserito come protagonista del racconto lungo “Zanne” nel mio primo libro edito sempre da Montecovello, “Lupi nella nebbia-Zanne”, con il sottotitolo due racconti noir di Franco Mieli. Romano, vicino alla quarantina, il maggiore Massimo Cerci è un ufficiale dei Carabinieri appartenente al Comando per la Tutela del Patrimonio Culturale, un nucleo che si occupa del recupero delle opere d’arte e fronteggia il depauperamento del nostro grande patrimonio artistico a opera di ladri e ricettatori. E’ approdato al nucleo T.P.C. dopo aver prestato servizio nei paracadutisti del battaglione Tuscania, due anni in Afghanistan e successivamente come comandante di compagnia a Palermo. E’ senz’altro un uomo intelligente, ha due lauree, una in legge e l’altra in archeologia. Sportivo, salutista, dotato di una spiccata sensibilità artistica. Tuttavia è un uomo tormentato, soffre d’incubi notturni e attacchi di panico originati da tragiche vicende del suo passato. Non esiterà a calpestare il giuramento prestato anni prima pur di compiere la sua vendetta. Mi è venuto in mente in maniera casuale, quando ero alla ricerca dell’investigatore che non incarnasse lo stereotipo dell’eroe senza macchia e senza paura.
Dove possiamo trovare i tuoi libri?
Essendo un autore nuovo e sconosciuto, i miei libri potete trovarli fisicamente soltanto alla Libreria Ubik di Monterotondo, vicino a Roma. Sono tuttavia prenotabili in tutte le librerie d’Italia che vogliano farlo e acquistabili singolarmente in cartaceo al link o più semplicemente andando sul sito www.montecovello.com nella collana “Dedicato a”.
Vi ascio un paio di altri link per l'acquisto del cartaceo e dell'ebook.
Franco ti ringrazio tantissimo per essere stato con noi e, a nome de Gli scrittori della porta accanto ti faccio i complimenti per il tuo ultimo libro, in bocca al lupo per i tuoi progetti futuri!
Un saluto virtuale a tutti gli amici che seguono la nostra nuova rubrica settimanale, invitate gli amici a scoprirci, per conoscere insieme, ogni volta, un nuovo autore italiano.
La rubrica, curata dalle autrici Silvia Pattarini ed Elena Genero Santoro, per farvi conoscere le nuove promesse del panorama letterario.
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Silvia Pattarini Diplomata in ragioneria, ama scrivere racconti e componimenti poetici, alcuni dei quali compaiono in diverse antologie. Partecipa a concorsi letterari di poesia, prosa e premi letterari per narrativa edita. Biglietto di terza classe, 0111Edizioni. La mitica 500 blu, Lettere Animate. |
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