L'editoriale di Stefania Bergo
Libertà d'espressione, un premio discusso
di Stefania Bergo
Il 5 maggio verrà assegnato a New York, al gala annuale dell’organizzazione PEN American Center, il premio per il coraggio nella libertà di espressione.
Il PEN American Center, fondato nel 1922 a New York, è una prestigiosa associazione che promuove nel mondo la letteratura, la libertà di espressione e la difesa degli intellettuali perseguitati per le loro opinioni. Non a caso, negli anni novanta è stato presidente dell'associazione Salman Rushdie, costretto per anni a vivere in clandestinità dopo la fatwa pronunciata contro di lui per i "Versetti satanici".
Quest'anno il premio sarà conferito a Charlie Hebdo, il settimanale satirico francese colpito da un grave attentato terroristico a Parigi lo scorso gennaio. Saranno Gérard Biard, il nuovo direttore, e Jean-Baptiste Thoret, collaboratore scampato alla strage perché in ritardo alla riunione di redazione, a ritirare il premio.
Sei scrittori dell'associazione PEN hanno però fatto sapere che non parteciperanno alla serata in segno di protesta: si tratta di Peter Carey, Michael Ondaatje, Francine Prose, Teju Cole, Rachel Kushner e Taiye Selasi.
Peter Carey ha spiegato che, nel decidere di attribuire il premio a Charlie Hebdo, l’organizzazione è andata al di là del suo ruolo tradizionale di difesa della libertà di espressione contro la censura dei governi: «È stato commesso un crimine orribile, ma si tratta davvero di una questione di libertà d’espressione?».
«Sono rimasta sconvolta quando ho sentito parlare di questo premio - ha spiegato la scrittrice statunitense Francine Prose - il nostro lavoro è quello di onorare scrittori e giornalisti che dicono cose che devono essere dette, che stanno lavorando attivamente per dirci la verità sul mondo in cui viviamo. E ciò che fanno a Charlie Hebdo, tra rozze caricature e presa in giro della religione, non è proprio la stessa cosa».
Risponde infuriato Salman Rushdie che rilancia: «Il premio sarà consegnato. Il PEN è inamovibile. Sono solo sei pappamolle. Sei personaggi in cerca di autore».
E voi che ne pensate? Si può parlare di libertà d'espressione per Charlie Hebdo o di provocazione consapevole e fine a se stessa?
Stefania Bergo Non ho mai avuto i piedi per terra e non sono mai stata cauta. Sono istintiva, impulsiva, passionale, testarda, sensibile. Scrivo libri, insegno, progetto ospedali e creo siti web. Mia figlia è tutto il mio mondo. Adoro viaggiare, ne ho bisogno. Potrei definirmi una zingara felice. Il mio secondo amore è l'Africa, quella che ho avuto la fortuna di conoscere e di cui racconto nel mio libro. Con la mia valigia gialla, 0111Edizioni. |
Ciao ♥ Ma come è fatto bene il vostro ito! *--* E' molto professionale, sai? ^^ Vi ho scoperto grazie alla blogger league, a cui partecipo pure io, quindi mi sembrava carino passare a fare una visita e iscrivermi in questo angolino dato che è un'iniziativa ideata per sostenerci e consoscersi ^^ Quindi eccomi qui! Ora continuo il giro!
RispondiEliminaCiao Francy! Grazie per la visita e i complimenti! Anch'io avevo fatto un giretto sul tuo bellissimo blog, la scorsa settimana, proprio grazie alla Blogger League, e mi sono iscritta in sordina ^_^
EliminaTorna pure a farci visita... io farò lo stesso!