L'incipit | #38 "Il Cavaliere di Fuoco"
FESTA DI PRIMAVERA

Alta e bellissima splendeva la luna in cielo, con il suo sorriso ed il viso tondo sembrava una giovane regina che si godeva lo spettacolo dalla finestra. Nella piazza si stava celebrando l’Equinozio di Primavera: una delle più belle e sentite feste in tutto l’Impero. Quando Edelweiss sottobraccio a Kostas suo sposo raggiunse la piazza, le si presentò davanti agli occhi un autentico spettacolo: addobbi floreali e festoni colorati facevano sembrare il villaggio un enorme giardino. Il cibo e l’idromele abbondavano sulle tavole e nelle pance. La musica era soave ed invitava alla danza. Belle come fate, le fanciulle si muovevano aggraziate: le coroncine di fiori impreziosivano vaporose acconciature, gli abitini leggeri, con le trasparenze che lasciavano intravedere solo il necessario, esaltavano le loro bellezze con gentilezza e delicatezza. I giovani non erano da meno per eleganza e bellezza. Ballava anche lei felice in mezzo a coloro che, sin dal primo giorno, aveva considerato la sua gente e circondata da chi amava: l’abito azzurro, unico ricordo di sua madre, scivolava con morbidezza, accompagnando i movimenti; i capelli color miele, lunghi e morbidi sulle spalle, tra i quali spiccava un fiore rosso, seguivano con dolcezza i movimenti del capo; il piccolo scialle di seta sfiorava come una carezza le spalle, il suo volto era illuminato da un ampio sorriso e l’oro degli occhi brillava come una stella. Un cembalo danzava tintinnando nella sua destra e teneva il ritmo della musica e dei suoi passi. Il suo sposo la teneva per mano e l'accompagnava nella danza nel giorno del loro terzo anniversario: i suoi riccioli, neri e morbidi sulle spalle, seguivano, saltellando, i movimenti del capo; il castano scuro dei suoi occhi brillava, colmo di tenerezza, immerso nell'oro di quelli di Edelweiss; un ampio sorriso illuminava il suo viso ovale; la camicia bianca, che spiccava sulla sua carnagione lievemente dorata, lasciava intravedere il torace scolpito. I suoi pantaloni bordeaux mettevano in evidenza le gambe tornite e slanciate ed accompagnavano dolcemente ogni loro movimento. Un altro cembalo vibrava allegro tra le sue dita. Con i flauti e la voce gli abitanti del villaggio accompagnavano i musici mescolando armonicamente le melodie.
Al centro della piazza un enorme e scoppiettante falò bruciava il fantoccio del Vecchio Inverno, mentre una fanciulla, avvolta in un abito di seta bianca, finemente decorato con roselline d'organza, con una coroncina di fiori di pesco ed un cesto di petali, danzava, leggiadra come una fata, spargendo i fiori a terra, sulla gente e fra le fiamme, a simboleggiare la Primavera Nascente. I volti degli amici di Edelweiss splendevano d’intensa luce.
★★★★★
Il buon giorno di vede dal mattino, dicono, e un buon incipit e una copertina accattivante possono essere il perfetto bigliettino da visita di un libro.
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