Recensione autori emergenti "Non tutto è come sembra"
NON TUTTO È COME SEMBRA >> scheda del libro
di Ornella Nalon
Quando uno scrittore sa renderti partecipe delle vicende dei personaggi come se tu stesso fossi uno di loro (e non un osservatore esterno) vuol dire che il libro è davvero scritto bene.
Mi sono trovata a fare congetture e supposizioni insieme a Giovanni Colucci ed ai suoi colleghi; mi sono commossa di fronte agli incontri con sua figlia e mi sono meravigliata, come se li stessi vivendo, di fronte ai colpi di scena. Raramente sono riuscita a leggere un libro in così poco tempo! Mi accade solo quando lo scrittore sa coniugare bene un buono stile di scrittura, scorrevole e abbastanza "musicale" e la narrazione è coinvolgente e convincente.
Nel suo libro non c'è nulla fuori posto né lasciato al caso. Ogni cosa serve per capire meglio chi sono i personaggi e le motivazioni delle loro scelte, personali e professionali. Se non ci fosse la breve biografia di Giovanni, diventato carabiniere anche, e soprattutto, dopo la morte violenta del suo amico del cuore Gaetano, che era entrato a far parte della malavita di Secondigliano, non si comprenderebbe la sua passione e la sua totale dedizione al lavoro che, per lui, è una missione. Se non fossimo a conoscenza dei suoi trascorsi amorosi, uno su tutti il legame con la ex moglie, non riusciremmo a capire perché con Caterina Solani ha un rapporto fatto quasi solo di incontri a sfondo sessuale. Tanto meno saremmo in grado di capire perché Chiara, sua figlia di sette anni, è l'unico vero amore della sua vita, e perché, nonostante tutto, si consideri ancora legato alla sua ex moglie fino a sperare di poterla riconquistare in qualche maniera.
Personalmente mi è piaciuto molto anche il modo in cui viene descritta l'atmosfera amichevole, e quasi familiare, che si è instaurata tra i Giovanni e i suoi colleghi. Le battute di spirito ed i simpatici commenti che si scambiano i carabinieri lo sottolinea molto bene e rendono più leggero il clima di tutte le indagini.
Geniale è la convinzione di Giovanni che l'omicidio del dottor Visconti sia legato, in qualche maniera, ad altre morti di altri due psicologi, inizialmente archiviate come suicidio (quello della Lunardi) e come conseguenze naturali della malattia (quella del dottor Santini).
Perfino i colpi di scena, come ho detto in precedenza, mi hanno meravigliata come se li stessi scoprendo insieme ai personaggi: soprattutto perché sono posti al punto giusto e con eleganza.
di Ornella Nalon
A bordo di un’auto recuperata in un fiume viene rinvenuta la salma di Giancarlo Visconti, un giovane e rinomato psicologo. La morte sembra accidentale, ma il maresciallo dei Carabinieri Giovanni Colucci ricorda che altri due psicologi dello stesso comune sono morti negli ultimi due anni e comincia a insospettirsi. Convince i suoi superiori a non derubricare il caso come un semplice incidente stradale e si adopera per dimostrare che si tratta di un omicidio. L’autopsia accerta che Visconti non presenta segni di annegamento e che la causa del decesso è dovuta allo sfondamento della scatola cranica per mezzo di un corpo contundente. Ottenuta la conferma dei suoi sospetti, il maresciallo, con l’aiuto della sua piccola squadra, indaga per trovare l’assassino e per stabilire un collegamento tra le morti dei tre psicologi, elemento che suffragherebbe la tesi di un serial killer.
Approfondite e scrupolose indagini volgono a comprovare questa teoria e, da quel momento, la vita di numerose persone sarà passata al setaccio. In apparenza sembrano tutti innocenti, anche se alcuni di loro presentano dei lati oscuri. In questa trama intricata, riusciranno i nostri valenti militari dell’Arma a individuare l’omicida seriale?
Approfondite e scrupolose indagini volgono a comprovare questa teoria e, da quel momento, la vita di numerose persone sarà passata al setaccio. In apparenza sembrano tutti innocenti, anche se alcuni di loro presentano dei lati oscuri. In questa trama intricata, riusciranno i nostri valenti militari dell’Arma a individuare l’omicida seriale?
Quando uno scrittore sa renderti partecipe delle vicende dei personaggi come se tu stesso fossi uno di loro (e non un osservatore esterno) vuol dire che il libro è davvero scritto bene.
Mi sono trovata a fare congetture e supposizioni insieme a Giovanni Colucci ed ai suoi colleghi; mi sono commossa di fronte agli incontri con sua figlia e mi sono meravigliata, come se li stessi vivendo, di fronte ai colpi di scena. Raramente sono riuscita a leggere un libro in così poco tempo! Mi accade solo quando lo scrittore sa coniugare bene un buono stile di scrittura, scorrevole e abbastanza "musicale" e la narrazione è coinvolgente e convincente.
Nel suo libro non c'è nulla fuori posto né lasciato al caso. Ogni cosa serve per capire meglio chi sono i personaggi e le motivazioni delle loro scelte, personali e professionali. Se non ci fosse la breve biografia di Giovanni, diventato carabiniere anche, e soprattutto, dopo la morte violenta del suo amico del cuore Gaetano, che era entrato a far parte della malavita di Secondigliano, non si comprenderebbe la sua passione e la sua totale dedizione al lavoro che, per lui, è una missione. Se non fossimo a conoscenza dei suoi trascorsi amorosi, uno su tutti il legame con la ex moglie, non riusciremmo a capire perché con Caterina Solani ha un rapporto fatto quasi solo di incontri a sfondo sessuale. Tanto meno saremmo in grado di capire perché Chiara, sua figlia di sette anni, è l'unico vero amore della sua vita, e perché, nonostante tutto, si consideri ancora legato alla sua ex moglie fino a sperare di poterla riconquistare in qualche maniera.
Personalmente mi è piaciuto molto anche il modo in cui viene descritta l'atmosfera amichevole, e quasi familiare, che si è instaurata tra i Giovanni e i suoi colleghi. Le battute di spirito ed i simpatici commenti che si scambiano i carabinieri lo sottolinea molto bene e rendono più leggero il clima di tutte le indagini.
Geniale è la convinzione di Giovanni che l'omicidio del dottor Visconti sia legato, in qualche maniera, ad altre morti di altri due psicologi, inizialmente archiviate come suicidio (quello della Lunardi) e come conseguenze naturali della malattia (quella del dottor Santini).
Perfino i colpi di scena, come ho detto in precedenza, mi hanno meravigliata come se li stessi scoprendo insieme ai personaggi: soprattutto perché sono posti al punto giusto e con eleganza.
Renata Morbidelli Fin da giovanissima, mi sono cimenta, solo come diletto personale, nella composizione di poesie. L'incontro con i poemi epici di Omero, le leggende del circuito arturiano e di altri personaggi della letteratura britannica suscitano in me un crescente interesse. Il cavaliere di fuoco, Narcissus Selfpublished. |
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