"Vite di madri. Storie di ordinaria anormalità." di Emma Fenu
![]() Emma Fenu | Emma Fenu, nata e cresciuta respirando il profumo del mare di Alghero, ora vive, felicemente, a Copenhagen, dopo aver trascorso un periodo in Medio Oriente. Laureata in Lettere e Filosofia, ha, in seguito, conseguito un Dottorato in Storia delle Arti. Scrive per lavoro e per passione. Tiene un corso di scrittura creativa, recensisce libri, intervista scrittori e si occupa da anni di Storia delle Donne, di Letteratura al femminile e di Iconografia, gestisce siti e blog dedicati al mondo della cultura. Mito e devozione nella figura di Maria Maddalena, Abel Books. Vite di Madri. Storie di ordinaria anormalità, Echos Edizioni. Redattrice |
I MIEI LIBRI
“Vite di Madri. Storie di ordinaria anormalità” è un romanzo che si snoda attraverso dodici storie di donne, le quali sembrano legate fra loro, apparentemente ed inizialmente, solo da un percorso di infertilità.
L’incipit e la conclusione, entrambe affidate ad un io narrante che si rivolge direttamente al lettore, spiegano lo svilupparsi del progetto dell’autrice, anch’essa infertile, la quale si è cimentata nella raccolta di centocinquanta testimonianze vere, nell’elaborazione dell’intero materiale, ricevuto tramite e-mail.
Il libro nasce, dunque, con l'intento di veicolare messaggio atto a coinvolgere l’intero universo femminile e a dar voce, al contempo, ad una minoranza.
Il corpo del testo è, invece, costituito da brevi interventi biografici, che si rivelano stralci intesi e coinvolgenti, da leggere tutti d’un fiato.
L’obiettivo principale delle protagoniste è essere lette, anzi ascoltate e capite, non in qualità di vittime, ma di vincitrici. Alcuni episodi sono un, cosiddetto, “calcio nello stomaco”, ma, se si impara a ingoiare e digerire, tutto può nutrire.
Sebbene l’infertilità riguardi solo il venti per cento della popolazione femminile, tutte le donne sono congiunte le une alle altre, in quanto sorelle, ossia figlie di Eva, l’eroina che, con il suo primo gesto, l’assaggio e l’offerta del frutto proibito, condensa in sé colpa e merito, trasgressione e progresso.
Senza tale disobbedienza nulla sarebbe cominciato, né la morte né la Storia. E senza di essa non ci sarebbero Madri. E non ci sarebbero, paradossalmente, sterili, come lo diventano tutte, metaforicamente, quando vengono mutilate nell’anima, quando i doveri sono aggiunti e i diritti sottratti.
In verità, tutte le Donne sono Madri.
Al termine del romanzo è inserita una breve appendice, curata dalla D.ssa Sabina Cedri, sulla rappresentazione della maternità presso i media.
L’incipit e la conclusione, entrambe affidate ad un io narrante che si rivolge direttamente al lettore, spiegano lo svilupparsi del progetto dell’autrice, anch’essa infertile, la quale si è cimentata nella raccolta di centocinquanta testimonianze vere, nell’elaborazione dell’intero materiale, ricevuto tramite e-mail.
Il libro nasce, dunque, con l'intento di veicolare messaggio atto a coinvolgere l’intero universo femminile e a dar voce, al contempo, ad una minoranza.
Il corpo del testo è, invece, costituito da brevi interventi biografici, che si rivelano stralci intesi e coinvolgenti, da leggere tutti d’un fiato.
L’obiettivo principale delle protagoniste è essere lette, anzi ascoltate e capite, non in qualità di vittime, ma di vincitrici. Alcuni episodi sono un, cosiddetto, “calcio nello stomaco”, ma, se si impara a ingoiare e digerire, tutto può nutrire.
Sebbene l’infertilità riguardi solo il venti per cento della popolazione femminile, tutte le donne sono congiunte le une alle altre, in quanto sorelle, ossia figlie di Eva, l’eroina che, con il suo primo gesto, l’assaggio e l’offerta del frutto proibito, condensa in sé colpa e merito, trasgressione e progresso.
Senza tale disobbedienza nulla sarebbe cominciato, né la morte né la Storia. E senza di essa non ci sarebbero Madri. E non ci sarebbero, paradossalmente, sterili, come lo diventano tutte, metaforicamente, quando vengono mutilate nell’anima, quando i doveri sono aggiunti e i diritti sottratti.
In verità, tutte le Donne sono Madri.
Al termine del romanzo è inserita una breve appendice, curata dalla D.ssa Sabina Cedri, sulla rappresentazione della maternità presso i media.
I proventi dei diritti d’autore saranno devoluti all’associazione A.P.E. Onlus (Associazione Progetto Endometriosi)
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