Intervista all'autore emergente Un caffè con Stefania Bergo
Oggi il nostro caffè letterario è ben lieto di presentarvi un volto nuovo della letteratura italiana: è con noi Stefania Bergo. Conosciamola meglio!
Ciao Stefania, e grazie per avermi concesso questa intervista. Per rompere il ghiaccio, visto che ci troviamo in un caffè letterario virtuale, permettimi di offrirti virtualmente un caffè, un tè, una tisana, una bibita fresca o… cosa preferisci?
Ciao Silvia, grazie a voi per avermi ospitato nel vostro Caffè Letterario.
Data l’ora e l’afa persistente di questi giorni, sono indecisa tra un fumante caffè e un infuso di menta ghiacciato… opto per l’infuso!
Bene ora che abbiamo rotto il ghiaccio raccontami qualcosa di te. Chi è Stefania nella vita di tutti i giorni?
Sono una mamma. Ma anche un ingegnere biomedico disoccupata, chiamata a volte, fortunatamente, a fare l’insegnante alle scuole superiori e a dare ripetizioni nel pomeriggio, anche se insegnare proprio non mi piace, sono molto più affine alla progettazione, un universo di transizione tra la creatività e la precisa professionalità dell’ingegnere. Ho, infatti, lavorato dodici anni nella progettazione sanitaria, ma quando sono rientrata da due anni in Kenya, come volontaria in un ospedale missionario, ho trovato la crisi ad attendermi e sto ancora cercando di rimettermi in corsa.
Ora mi dedico principalmente alla mia bambina e alla mia attività di blogger e scrittrice. E anche questo mi piace molto!
Come è nata la tua passione per la scrittura? Ci sono autori classici o molto noti che credi abbiamo influenzato, in qualche modo, il tuo stile?
La mia passione per la scrittura credo sia nata con l’adolescenza. Ho sempre preferito scrivere, piuttosto che comunicare verbalmente, mi riesce più facile (sono una timida senza speranza).
Non sono mai stata una gran lettrice, lo ammetto. Paradossalmente, leggo molto di più ora che sono scrittrice! Quindi non ho grandi classici che abbiano influenzato il mio stile. E, da un lato, non mi dispiace, perché vorrei mantenere uno stile del tutto personale, anche se mi rendo conto che ho ancora mooooolta strada da fare per migliorarlo. Diciamo che la mia massima presunzione è essere accostata a Kuki Gallmann o Karen Blixen, per gli argomenti trattati e le atmosfere ricreate.
Quali sono i generi letterari che preferisci leggere e quali, invece, preferisci scrivere?
Mi piace leggere gialli, chick-lit e narrativa non-fiction, soprattutto se parla di storie africane o di viaggio.
Non saprei mai scrivere un romanzo inventato di alcun genere, nei miei libri (quello pubblicato e quello in fase di editing) parlo sempre di vita vissuta, ecco perché mi definisco blogger, più che scrittrice. Tuttavia, mi piacerebbe scrivere un romanzo storico, per raccontare di mio nonno Enrico, morto da partigiano a soli diciassette anni. Sempre di vita vissuta si tratta (in questo caso quella dei miei nonni), ma i ricordi non saranno sufficienti, quindi dovrò attingere alla fantasia e documentarmi molto. Sarà una gran prova, per me, e mi renderò conto solo allora se sono davvero una scrittrice…
Per un esordiente il percorso da seguire prima di giungere all’ambito traguardo della pubblicazione non è affatto semplice, talvolta può rivelarsi tortuoso e complicato: come sei approdata alla tua pubblicazione? Raccontaci la tua esperienza.
Sono arrivata alla Zerounoundici Edizioni per puro caso, inviando il mio manoscritto a una lista di case editrici per esordienti trovata online. Mi hanno risposto un paio di case editrici a pagamento, lusingandomi con promesse di promozione in televisione e nelle librerie (tutte da appurare, del resto), pretendendo però di essere pagati profumatamente per il loro “impegno”, oltre i duemila euro, e un paio di case editrici non a pagamento, tra cui la Zerounoundici Edizioni, appunto.
Hanno valutato il mio libro in circa sei mesi, quindi tra l’invio del manoscritto e la pubblicazione passa spesso quasi un anno. Finito il lavoro dell’editore, inizia quello dell’autore che deve, ovviamente, dedicarsi personalmente alla promozione della propria opera. Ecco, forse è questo il percorso più tortuoso e complicato!
La pubblicazione del proprio libro o ebook è il sogno nel cassetto di tutti gli esordienti. Poi finalmente il sogno è diventato realtà:ora cosa ti aspetti? Lo vedi come un obiettivo raggiunto o come un punto di partenza per nuovi progetti?
Spesso il primo libro è solo un punto di partenza. Il sogno nel cassetto che diventa realtà e lusinga l’autore, invogliandolo a scrivere ancora. È una sorta di droga, poi, ambire a veder pubblicato il proprio lavoro.
Raccontami in breve la trama, incuriosisci i nostri lettori …
“Con la mia valigia gialla” è un diario di viaggio autobiografico, le mie prime tre settimane in Africa, il mio primo viaggio in terre lontane. Da sola.
Racconta di una Stefania stanca della superficialità di una vita nemmeno troppo tranquilla, che decide di partire. Casualmente, trova in internet i contatti di un'associazione che gestisce il St. Orsola, un ospedale in un'area rurale del Kenya, Matiri. E parte con una valigia gialla, poche aspettative, tanta curiosità e voglia di cambiare, non certo il mondo, ma almeno la sua piccola insignificante esistenza. Il libro è, quindi, il racconto dei piccoli eventi quotidiani (solo apparentemente banali) accaduti in quelle tre settimane, conditi con una manciata di riflessioni sulle diverse abitudini e sulla cultura locali.
Contrariamente a quanto si pensi, però, non è un libro sul volontariato. Il volontariato è solo un dettaglio. La mia intenzione era di raccontare il viaggio, una piccolissima parte d'Africa, quella che ho conosciuto, diversa dalla miriade di altre facce di una terra magica, unica. Ne racconto le usanze locali, i profumi, i colori, i suoni, il quotidiano. Le emozioni, quelle che mi sono rimaste, vive, tra i ricordi. La natura, che descrivo come fotografia sotto i miei occhi. Le domande, che mi sono posta e che pongo a chi vorrà leggere le pagine del mio libro e soffermarsi, come me, a cercare una risposta. Anche se, spesso, risposte non ce ne sono. Ecco perché questo libro non vuole insegnare nulla. È un semplice mezzo per far compiere al lettore lo stesso mio viaggio (anche se non sarà mai lo stesso) senza prendere un aereo, semplicemente con l'immedesimazione.
La rivoluzione digitale e l’ e-book: cosa ne pensi di questo sistema innovativo di lettura, credi che rappresenti il futuro o è solo fumo negli occhi?
Credo che l’ebook sia un’ottima soluzione per chi vuole la comodità di portare con sé la propria libreria. È una risorsa per gli autori emergenti che spesso non arrivano alle librerie e che gestiscono tutta la loro promozione su internet, è un mezzo più comodo e immediato per arrivare al lettore, soprattutto quello indeciso. È facile scaricare in un click. Anche se, temo, molte volte questa stessa facilità è controproducente, perché acquistare per pochi centesimi un libro e dimenticarsene è facile, un po’ meno facile scordarlo sugli scaffali di casa dopo aver speso dieci, quindici euro.
Personalmente amo leggere la carta, sentirne banalmente il profumo, ma mi rendo conto che anche l’editoria debba stare al passo coi tempi. Ormai tutto è a portata di mano, addirittura nei pochi centimetri del cellulare.
Progetti per il futuro: ci sono nuovi lavori in corso, nuove pubblicazioni o ambizioni particolari?
Ho già accennato al mio secondo libro. La mia ambizione in questo momento è quindi quella di finirlo e trovare un editore che lo pubblichi. E poi, scrivere un romanzo dedicato a mio nonno. E questo sì, che è ambizioso!
Dove possiamo trovare il tuo libro?
Nelle librerie del mio paese, Adria (Ro): APOGEO - Corso Vittorio Emanuele II, 147 e inMONDADORI, presso il Centro Commerciale "Il Porto" - Piazzale Rovigno.
E ovviamente, in tutti gli store online, sia cartaceo sia ebook. Potete trovare tutti i link d'acquisto sul sito ufficiale conlamiavaligiagialla.blogspot.it.
Inoltre è sempre possibile ricevere, direttamente da me, una copia autografata del mio libro a soli 10€, semplicemente contattandomi via mail stefaniabergo1 @ tin.it o sulla mia pagina FB.
Stefania ti ringrazio tantissimo per essere stata con noi e, a nome de Gli scrittori della porta accanto ti facci i complimenti per il tuo libro, augurandoti che sia un vero successo! In bocca al lupo per i tuoi progetti futuri!
Grazie a te, grazie a voi!

Ciao Silvia, grazie a voi per avermi ospitato nel vostro Caffè Letterario.
Data l’ora e l’afa persistente di questi giorni, sono indecisa tra un fumante caffè e un infuso di menta ghiacciato… opto per l’infuso!
Bene ora che abbiamo rotto il ghiaccio raccontami qualcosa di te. Chi è Stefania nella vita di tutti i giorni?
Sono una mamma. Ma anche un ingegnere biomedico disoccupata, chiamata a volte, fortunatamente, a fare l’insegnante alle scuole superiori e a dare ripetizioni nel pomeriggio, anche se insegnare proprio non mi piace, sono molto più affine alla progettazione, un universo di transizione tra la creatività e la precisa professionalità dell’ingegnere. Ho, infatti, lavorato dodici anni nella progettazione sanitaria, ma quando sono rientrata da due anni in Kenya, come volontaria in un ospedale missionario, ho trovato la crisi ad attendermi e sto ancora cercando di rimettermi in corsa.
Ora mi dedico principalmente alla mia bambina e alla mia attività di blogger e scrittrice. E anche questo mi piace molto!
Come è nata la tua passione per la scrittura? Ci sono autori classici o molto noti che credi abbiamo influenzato, in qualche modo, il tuo stile?
La mia passione per la scrittura credo sia nata con l’adolescenza. Ho sempre preferito scrivere, piuttosto che comunicare verbalmente, mi riesce più facile (sono una timida senza speranza).
Non sono mai stata una gran lettrice, lo ammetto. Paradossalmente, leggo molto di più ora che sono scrittrice! Quindi non ho grandi classici che abbiano influenzato il mio stile. E, da un lato, non mi dispiace, perché vorrei mantenere uno stile del tutto personale, anche se mi rendo conto che ho ancora mooooolta strada da fare per migliorarlo. Diciamo che la mia massima presunzione è essere accostata a Kuki Gallmann o Karen Blixen, per gli argomenti trattati e le atmosfere ricreate.
Quali sono i generi letterari che preferisci leggere e quali, invece, preferisci scrivere?
Mi piace leggere gialli, chick-lit e narrativa non-fiction, soprattutto se parla di storie africane o di viaggio.
Non saprei mai scrivere un romanzo inventato di alcun genere, nei miei libri (quello pubblicato e quello in fase di editing) parlo sempre di vita vissuta, ecco perché mi definisco blogger, più che scrittrice. Tuttavia, mi piacerebbe scrivere un romanzo storico, per raccontare di mio nonno Enrico, morto da partigiano a soli diciassette anni. Sempre di vita vissuta si tratta (in questo caso quella dei miei nonni), ma i ricordi non saranno sufficienti, quindi dovrò attingere alla fantasia e documentarmi molto. Sarà una gran prova, per me, e mi renderò conto solo allora se sono davvero una scrittrice…
Per un esordiente il percorso da seguire prima di giungere all’ambito traguardo della pubblicazione non è affatto semplice, talvolta può rivelarsi tortuoso e complicato: come sei approdata alla tua pubblicazione? Raccontaci la tua esperienza.
Sono arrivata alla Zerounoundici Edizioni per puro caso, inviando il mio manoscritto a una lista di case editrici per esordienti trovata online. Mi hanno risposto un paio di case editrici a pagamento, lusingandomi con promesse di promozione in televisione e nelle librerie (tutte da appurare, del resto), pretendendo però di essere pagati profumatamente per il loro “impegno”, oltre i duemila euro, e un paio di case editrici non a pagamento, tra cui la Zerounoundici Edizioni, appunto.
Hanno valutato il mio libro in circa sei mesi, quindi tra l’invio del manoscritto e la pubblicazione passa spesso quasi un anno. Finito il lavoro dell’editore, inizia quello dell’autore che deve, ovviamente, dedicarsi personalmente alla promozione della propria opera. Ecco, forse è questo il percorso più tortuoso e complicato!
La pubblicazione del proprio libro o ebook è il sogno nel cassetto di tutti gli esordienti. Poi finalmente il sogno è diventato realtà:ora cosa ti aspetti? Lo vedi come un obiettivo raggiunto o come un punto di partenza per nuovi progetti?
Spesso il primo libro è solo un punto di partenza. Il sogno nel cassetto che diventa realtà e lusinga l’autore, invogliandolo a scrivere ancora. È una sorta di droga, poi, ambire a veder pubblicato il proprio lavoro.

“Con la mia valigia gialla” è un diario di viaggio autobiografico, le mie prime tre settimane in Africa, il mio primo viaggio in terre lontane. Da sola.
Racconta di una Stefania stanca della superficialità di una vita nemmeno troppo tranquilla, che decide di partire. Casualmente, trova in internet i contatti di un'associazione che gestisce il St. Orsola, un ospedale in un'area rurale del Kenya, Matiri. E parte con una valigia gialla, poche aspettative, tanta curiosità e voglia di cambiare, non certo il mondo, ma almeno la sua piccola insignificante esistenza. Il libro è, quindi, il racconto dei piccoli eventi quotidiani (solo apparentemente banali) accaduti in quelle tre settimane, conditi con una manciata di riflessioni sulle diverse abitudini e sulla cultura locali.
Contrariamente a quanto si pensi, però, non è un libro sul volontariato. Il volontariato è solo un dettaglio. La mia intenzione era di raccontare il viaggio, una piccolissima parte d'Africa, quella che ho conosciuto, diversa dalla miriade di altre facce di una terra magica, unica. Ne racconto le usanze locali, i profumi, i colori, i suoni, il quotidiano. Le emozioni, quelle che mi sono rimaste, vive, tra i ricordi. La natura, che descrivo come fotografia sotto i miei occhi. Le domande, che mi sono posta e che pongo a chi vorrà leggere le pagine del mio libro e soffermarsi, come me, a cercare una risposta. Anche se, spesso, risposte non ce ne sono. Ecco perché questo libro non vuole insegnare nulla. È un semplice mezzo per far compiere al lettore lo stesso mio viaggio (anche se non sarà mai lo stesso) senza prendere un aereo, semplicemente con l'immedesimazione.
La rivoluzione digitale e l’ e-book: cosa ne pensi di questo sistema innovativo di lettura, credi che rappresenti il futuro o è solo fumo negli occhi?
Credo che l’ebook sia un’ottima soluzione per chi vuole la comodità di portare con sé la propria libreria. È una risorsa per gli autori emergenti che spesso non arrivano alle librerie e che gestiscono tutta la loro promozione su internet, è un mezzo più comodo e immediato per arrivare al lettore, soprattutto quello indeciso. È facile scaricare in un click. Anche se, temo, molte volte questa stessa facilità è controproducente, perché acquistare per pochi centesimi un libro e dimenticarsene è facile, un po’ meno facile scordarlo sugli scaffali di casa dopo aver speso dieci, quindici euro.
Personalmente amo leggere la carta, sentirne banalmente il profumo, ma mi rendo conto che anche l’editoria debba stare al passo coi tempi. Ormai tutto è a portata di mano, addirittura nei pochi centimetri del cellulare.
Progetti per il futuro: ci sono nuovi lavori in corso, nuove pubblicazioni o ambizioni particolari?
Ho già accennato al mio secondo libro. La mia ambizione in questo momento è quindi quella di finirlo e trovare un editore che lo pubblichi. E poi, scrivere un romanzo dedicato a mio nonno. E questo sì, che è ambizioso!
Dove possiamo trovare il tuo libro?
Nelle librerie del mio paese, Adria (Ro): APOGEO - Corso Vittorio Emanuele II, 147 e inMONDADORI, presso il Centro Commerciale "Il Porto" - Piazzale Rovigno.
E ovviamente, in tutti gli store online, sia cartaceo sia ebook. Potete trovare tutti i link d'acquisto sul sito ufficiale conlamiavaligiagialla.blogspot.it.
Inoltre è sempre possibile ricevere, direttamente da me, una copia autografata del mio libro a soli 10€, semplicemente contattandomi via mail stefaniabergo1 @ tin.it o sulla mia pagina FB.
Stefania ti ringrazio tantissimo per essere stata con noi e, a nome de Gli scrittori della porta accanto ti facci i complimenti per il tuo libro, augurandoti che sia un vero successo! In bocca al lupo per i tuoi progetti futuri!
Grazie a te, grazie a voi!
La rubrica, curata dalle autrici Silvia Pattarini ed Elena Genero Santoro, per farvi conoscere le nuove promesse del panorama letterario.
Se sei un autore emergente Contattaci per un'intervista personalizzata.
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Silvia Pattarini Diplomata in ragioneria, ama scrivere racconti e componimenti poetici, alcuni dei quali compaiono in diverse antologie. Partecipa a concorsi letterari di poesia, prosa e premi letterari per narrativa edita. Biglietto di terza classe, 0111Edizioni. La mitica 500 blu, Lettere Animate. |
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