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L'editoriale di Silvia Pattarini: a proposito di Premio Strega…

di Silvia Pattarini

Altrochè premio Strega, questa roba per me è stregoneriaaa! Scusate, ma seriamente: voi cosa capite in questa frase?

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Benché appena adolescente, nonostante nessun ragazzo ancora (ma su questo il geometra avrebbe scommesso non più di trecento biglietti da cento), avesse incrinato un imene il cui valore a sedici anni Clara doveva essere abbastanza sveglia da saper moltiplicato dal giorno in cui non ci sarebbe stato più, se la sentiva cuocere nello spazio tra il sedile e se stessa.
}

Sarò io che sono limitata, oppure questo stile di letteratura è talmente futuristico che farebbe impallidire Asimov, ma nella mia semplicità davvero non ne intuisco il senso.


E voi che ne pensate? La prestigiosa giuria del premio Strega ha lavorato bene?
Mi domando se i 400 votanti che compongono la giuria abbiano realmente letto il libro (dubbio amletico!), o se si sia trattato (forse per accelerare i tempi?) di una semplice estrazione a sorte, e la sorte quest’anno ha premiato questo giovane di talento Nicola Lagioia, che probabilmente farà “la gioia” di tutti i talentuosi comici italiani.
Già mi vedo Paolo Cevoli a ripetere nel suo accento romagnolo: «… avesse incrinato un imene».
O Claudia Penoni mentre recita la parte di Kripstak , incappucciata nella sua morbida cuffia fin sopra gli occhi azzurri e magnetici e con la sua voce da bomba “supersexy”: «... se la sentiva cuocere nello spazio tra il sedile e se stessa». Che potrebbe diventare «… me la sento cuocere tra il sedile e me stessa. Petrekte, facciamolo subito!».
I nostri comici gliene saranno grati, hanno il lavoro garantito per tutta la stagione!


Ma continuiamo nell’analisi con un altro stralcio degno di nota che cita così:
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Avrebbe attraversato la zona periferica di Taranto finché le luci del petrolchimico avrebbero rischiarato sempre meno i confini cittadini.
}


“Avrebbero”? Se lo dice il vincitore del Premio Strega è ufficiale: si decreta la morte del congiuntivo. Quindi d’ora in avanti, cari prof di lettere, se i vostri studenti dovessero avere qualche incertezza sull’uso del congiuntivo, non fategliene una colpa e chiudete un occhio, anzi, chiudeteli pure entrambi. 

{
I loro volti godevano di uno speciale rilasciamento, l’apparente ebetudine dei privilegiati in cui Vittorio ritrovava una ulteriore forma di intelligenza. Nessuna traccia del foglio metallico che annerisce sottopelle a causa dell’attrito con il mondo.
}

È evidente che ci troviamo di fronte ad un linguaggio futuristico, decisamente alieno oserei affermare, “un ulteriore forma di intelligenza” che a noi umani non è concesso di interpretare. Credo quasi sia più semplice riuscire a decifrare la stele di Rosetta che tentare l’analisi logica di questa frase. Analisi logica? Sapete quella cosa che inizia con soggetto, predicato e complemento. Causa di tanti quattro e cinque, lo spauracchio degli studenti. I prof di lettere sono invitati a chiudere gli occhi, entrambi, i vostri alunni potrebbero sempre tirare in ballo “La ferocia” di Nicola Lagioia e rinfacciarvi di essere stati troppo severi.

Ovviamente questi sono solo pochi stralci tratti dal romanzo, ma leggendolo con pazienza, cosa ancora potrebbe riservare? Sinceramente la mia curiosità è già giunta al capolinea, ma per i più volenterosi c’è ancora del lavoro e chissà quali altre perle potrebbero uscirne.
In fondo saranno contenti gli studenti che si vedranno aumentare di botto la media in italiano e anche gli attori comici, che avranno nuovi stimoli su cui lavorare.




Silvia Pattarini
Diplomata in ragioneria, ama scrivere racconti e componimenti poetici, alcuni dei quali compaiono in diverse antologie. Partecipa a concorsi letterari di poesia, prosa e premi letterari per narrativa edita.
Biglietto di terza classe,  0111Edizioni.
La mitica 500 blu,  Lettere Animate.


4 commenti:

  1. Quando ero al liceo e qualcuno scriveva un tema particolarmente illeggibile e/o senza capo ne' coda, la mia terribile prof di Italiano gli chiedeva "Ma tu dove hai imparato a scrivere?! Alla scuola di scrittura creativa di Baricco?!".
    Per me non c'era insulto peggiore.
    Questo tipo pero' lo batte.

    A volte ho l'impressione che le giurie di questi premi scelgano solo libri pseudo-intellettuali e pseudo-controversi, a prescindere dal valore letterario.

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  2. hai perfettamente ragione! Baricco non è poi così male, almeno si capisce quel che scrive e non si perde in subordinate lunghe km e km

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  3. Oceano Mare mi e' piaciuto, ma gli altri libri li ho trovati troppo evanescenti e inconcludenti, purtroppo.
    Io non sono molto una per cose intimiste. Mi piacciono conflitti un po' piu' concreti in quello che leggo.

    Complimenti per il blog, comunque. E' molto interessante e utile per me che pure scrivo.
    Mi sono subito iscritta ai membri fissi e vi seguiro' con attenzione.

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  4. Grazie siamo molto felici di averti fra noi! Benvenuta!

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