Recensione autori emergenti "Il valore della terra"
AUTORE: Mario Magro
ISBN: 978-88-6307-349-2
La "realtà" di un mondo immaginario non consiste solo di invincibili eroi e splendide principesse, ai soggiorni forzati presso il covo di qualche drago dai gusti a dir poco insoliti. Provvedere al benessere della propria famiglia, tutelare gli interessi dei propri affini, e garantire un futuro dignitoso a coloro che verranno dopo di sé. Queste sono le priorità delle moltitudini troppo spesso dimenticate nelle saghe e nelle epopee. La storia di questa maggioranza silenziosa viene rievocata nelle vicissitudini di un clan di agricoltori che, allo scopo di migliorare il proprio destino, intraprende un'emigrazione verso la "frontiera". Si tratta di un territorio non ancora pacificato, ma ricco di opportunità, per chi abbia l'ardire di lasciare tutto per coglierle.
Un mainstream travestito da fantasy.
Faccio fatica a credere che questo romanzo sia un’opera di esordio. La padronanza della lingua italiana e l’ampia terminologia utilizzata, sempre appropriata e mai fuori luogo, mi fanno pensare all’autore come a una persona che scrive da tanto, tanto tempo.
Nonostante la presenza di quelle creature che sono parte fondamentale dell’ high fantasy, quali nani, elfi, orchetti, goblin, a mio modesto avviso, questo romanzo ha tutte le carte in regola per rientrare nella narrativa “non di genere”. Questo perché ne “Il valore della Terra” vengono capovolti gli schemi tipici del puro fantasy: all’azione si preferisce la riflessione; alla magia, l’amore per la natura e per la terra; all’eroismo, la quotidianità; alla distopia, l’utopia. Per questo motivo, quando nella lettura mi sono imbattuto nei personaggi appartenenti alle razze fantastiche, automaticamente, nani, elfi e orchetti mi sono parsi come rappresentanze metaforiche della diversità umana.
Apprezzabile il dettaglio con il quale vengono curati i particolari legati alla coltivazione della terra e al suo business, testimonianza di una profonda conoscenza della tecnologia rurale e dell’economia aziendale.
Il finale, a mio avviso troppo affrettato, lascia presagire un sequel. Attendo con ansia le nuove vicissitudini del clan Gelsi.
Lettura consigliata a tutti, anche a chi non ama i fantasy.
Faccio fatica a credere che questo romanzo sia un’opera di esordio. La padronanza della lingua italiana e l’ampia terminologia utilizzata, sempre appropriata e mai fuori luogo, mi fanno pensare all’autore come a una persona che scrive da tanto, tanto tempo.
Nonostante la presenza di quelle creature che sono parte fondamentale dell’ high fantasy, quali nani, elfi, orchetti, goblin, a mio modesto avviso, questo romanzo ha tutte le carte in regola per rientrare nella narrativa “non di genere”. Questo perché ne “Il valore della Terra” vengono capovolti gli schemi tipici del puro fantasy: all’azione si preferisce la riflessione; alla magia, l’amore per la natura e per la terra; all’eroismo, la quotidianità; alla distopia, l’utopia. Per questo motivo, quando nella lettura mi sono imbattuto nei personaggi appartenenti alle razze fantastiche, automaticamente, nani, elfi e orchetti mi sono parsi come rappresentanze metaforiche della diversità umana.
Apprezzabile il dettaglio con il quale vengono curati i particolari legati alla coltivazione della terra e al suo business, testimonianza di una profonda conoscenza della tecnologia rurale e dell’economia aziendale.
Il finale, a mio avviso troppo affrettato, lascia presagire un sequel. Attendo con ansia le nuove vicissitudini del clan Gelsi.
Lettura consigliata a tutti, anche a chi non ama i fantasy.
Elia Spinelli Elia Spinelli è nato nel 1967 e vive a Buonabitacolo (SA) con la moglie e i suoi due figli. Si occupa di consulenza nel settore dei serramenti. “Il Riparatore" è il suo romanzo d'esordio. |
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