Professione scrittore
Le faremo sapere
di Ornella Nalon
Mi piacerebbe conoscere di persona qualche scrittore o, per volare un po’ più bassi, qualche appassionato di scrittura come me, che non abbia mai ricevuto un rifiuto di pubblicazione della sua opera da parte di una casa editrice. Mi piacerebbe conoscerlo per potergli stringere la mano e complimentarmi per il suo eccezionale talento; se ogni CE cui ha spedito il suo lavoro è disposta a stilargli un contratto di edizione, non si può che essere di fronte a un'eminenza letteraria!
Tuttavia, approfitterei anche per toccargli le scapole, seguendo una vecchia credenza popolare che ritiene porti fortuna toccare una gobba, così, giusto per scaramanzia e per non perdere alcuna occasione.
In verità, lo confesso, a me i rifiuti sono fioccati! Non c’è stato uno solo dei quattro libri che ho pubblicato che non abbia ricevuto almeno una risposta negativa. Certo non mi è successo propriamente la stessa cosa che è capitata a Snoopy...
ma non sono mancate risposte del tipo: “il suo romanzo non rientra nella nostra linea editoriale”, vale a dire, in modo elegante, che il manoscritto non è piaciuto per niente e che non sono disposti a investirci nemmeno un euro.
Sono piccole delusioni che sommandosi a tante altre che lastricano la strada dello scrittore, o aspirante tale, potrebbero far vacillare la sua determinazione a proseguire il percorso che si era prefissato.
Tuttavia, mai disperare! Molti autori famosi, ai loro esordi, hanno subito lo stesso trattamento...
- Joanne Rowling, che ha ricavato una fortuna dal suo "Harry Potter", ottenne una decina di rifiuti da altrettante case editrici, prima di trovarne una disposta a pubblicarlo;
- John Grisham ricevette ben sedici rifiuti per il suo “Il momento di uccidere”;
- Stephen King, per il suo primo racconto “Carrie” ottenne diversi rifiuti, uno dei quali motivati in questo modo: “non ci interessano i racconti di fantascienza. Non vendono”;
- George Orwell presentò il suo manoscritto “La fattoria degli animali” a un editore e questi lo bocciò affermando che in USA sarebbe stato impossibile vendere storie di animali;
- Rudyard Kipling, con il suo “Il libro della giungla” lesse in una nota il motivo della sua bocciatura: “Mr. Kipling, ci dispiace, non sa usare la lingua inglese”
- C.S. Lewis, dovette ricevere ben 800 rifiuti prima di vedere pubblicato il suo “Le cronache di Narnia”.
- Per restare in casa, Antonio Pennacchi ricevette 56 rifiuti da 33 Case Editrici diverse, prima di pubblicare “ Mammut”. Perché questa discordanza tra i numeri? Perché inviò varie volte il suo testo, cambiandogli il titolo, alle stesse case editrici. Dovette attendere anni prima di vedere pubblicato il suo romanzo.
Dunque, mai demordere, l’occasione giusta potrebbe essere dietro l’angolo per tutti.
Ornella Nalon I miei hobby sono: il giardinaggio, la buona cucina, il cinema e, naturalmente, la scrittura, che pratico con frequenza quotidiana. Scrivo con passione e trasporto e riesco a emozionarmi mentre lo faccio. La mia speranza è di trasmettere almeno un po’ di quella emozione a coloro che leggeranno le mie storie. “Quattro sentieri variopinti”, Arduino Sacco Editore “Oltre i Confini del Mondo”, 0111 Edizioni “Ad ali spiegate”, Edizioni Montag “Non tutto è come sembra”, da 0111 Edizioni. |
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