Recensione autori emergenti
"Maria Beatriz Do Mar"
TITOLO: MARIA BEATRIZ DO MAR
AUTORE: Carlo Marchi
EDITORE: 0111Edizioni
ASIN: 978-88-6307-872-5Maria Beatriz vive nel Nord Est del Brasile, a Genipabu. Un posto bellissimo dove l'oceano si frange su una grande spiaggia dorata che, da un lato, termina con una duna alta con due grandi gobbe color miele d’acacia a forma di cammello. A Genipabu se la sera pianti un ombrello, la mattina ha le foglie ed è fiorito. Laggiù vivono poche persone povere, abituate a vivere e morire con semplicità, come la natura vuole. Incontreremo Osório un venditore ambulante, l'assassino Coelho, che vuol dire coniglio, chiamato così per via dei suoi denti davanti, Pedro che morirà due curve e un semaforo prima di arrivare all'ospedale, Joao che quando si rigira in mano il berretto con la scritta FBI è brutto segno. Capiremo perché un poliziotto di nome Chevrolet è un personaggio importante. Decine di altri personaggi vivono nelle pagine di questo libro. Maria Beatriz è molto bella, ma è pazza - forse lo è, forse no – perché non parla mai con nessuno, però non è muta. Passa tutta la giornata sul bagnasciuga, si tuffa, nuota e parla con i suoi amici Delfini che vengono tanto vicini da rischiare di spiaggiarsi. I segreti, i delitti, i misteri di Genipabu saranno rivelati dal Principe dei Delfini a Maria Beatriz e lei finalmente parlerà e si scopriranno in questo libro. Avete presente Pollicino, Cappuccetto Rosso, Pinocchio alle prese con Lucignolo e il Gatto e la Volpe? E Biancaneve con la matrigna cattiva, il tremendo sortilegio della Bella Addormentata? In tutte le favole la storia si svolge in modo terribile, ma il finale è sempre felice e, spesso, c'è un Principe che risolve la situazione. In Maria Beatriz do Mar ci sono delitti e misteri, ma il finale sorprenderà. Ecco perché ho definito il libro “Una favola per adulti”.
Ero curiosa di leggere al più presto questo romanzo, attratta dal titolo e dalla bellissima copertina che già ammiccava tra tutti gli altri titoli. Come immaginavo non ha disatteso le mie aspettative.
L’autore ci catapulta in un luogo quasi magico, ai confini del mondo, il paesino di Genipabu affacciato su una meravigliosa spiaggia in cui una bellissima ragazza è muta, ma parla coi delfini, un vecchio mulo è più saggio degli uomini, un cane non ha mai fame, la gente sempre allegra non vede l’ora di fare festa con musiche ad alto volume, tra palme da cocco che forniscono la preziosa e dissetante bevanda, mare, dune, sbronze e spari che ogni tanto lasciano il morto.
Maria Beatriz, la protagonista, la loca, che significa pazza, racconta la sua storia, una storia commuovente che tiene il lettore incollato alle pagine.
Ho apprezzato lo stile fresco e fluente, sempre coinvolgente, che non appesantisce il lettore, ma lo invoglia a scoprire cosa succede pagina dopo pagina.
Mi è piaciuta anche la tecnica di utilizzare alcune parole in lingua brasiliana, danno l’idea di trovarsi veramente in quel luogo. L’abilità dell’autore si riconosce anche dallo stile con cui sono descritti gli ambienti circostanti, sembra di vedere i colori e di sentire i profumi o gli odori sgradevoli,di ascoltare i rumori, gli applausi o la musica assordante. Piacevole la descrizione dei personaggi, che spazia dalle donne con forme troppo abbondanti a uomini panciuti e spesso alticci, dal grilletto facile. Curiose le professioni: la pescatrice di aragostine, il barbiere errante, la cartomante che legge veramente il futuro, insomma un mix di culture e luoghi esotici, che vale la pena conoscere. Sono rimasta colpita davvero positivamente, da questa storia vera che sembra una favola o, una favola che assomiglia a una storia vera. A voi giudicare. Leggetelo.
L’autore ci catapulta in un luogo quasi magico, ai confini del mondo, il paesino di Genipabu affacciato su una meravigliosa spiaggia in cui una bellissima ragazza è muta, ma parla coi delfini, un vecchio mulo è più saggio degli uomini, un cane non ha mai fame, la gente sempre allegra non vede l’ora di fare festa con musiche ad alto volume, tra palme da cocco che forniscono la preziosa e dissetante bevanda, mare, dune, sbronze e spari che ogni tanto lasciano il morto.
Maria Beatriz, la protagonista, la loca, che significa pazza, racconta la sua storia, una storia commuovente che tiene il lettore incollato alle pagine.
Ho apprezzato lo stile fresco e fluente, sempre coinvolgente, che non appesantisce il lettore, ma lo invoglia a scoprire cosa succede pagina dopo pagina.
Mi è piaciuta anche la tecnica di utilizzare alcune parole in lingua brasiliana, danno l’idea di trovarsi veramente in quel luogo. L’abilità dell’autore si riconosce anche dallo stile con cui sono descritti gli ambienti circostanti, sembra di vedere i colori e di sentire i profumi o gli odori sgradevoli,di ascoltare i rumori, gli applausi o la musica assordante. Piacevole la descrizione dei personaggi, che spazia dalle donne con forme troppo abbondanti a uomini panciuti e spesso alticci, dal grilletto facile. Curiose le professioni: la pescatrice di aragostine, il barbiere errante, la cartomante che legge veramente il futuro, insomma un mix di culture e luoghi esotici, che vale la pena conoscere. Sono rimasta colpita davvero positivamente, da questa storia vera che sembra una favola o, una favola che assomiglia a una storia vera. A voi giudicare. Leggetelo.
Silvia Pattarini Diplomata in ragioneria, ama scrivere racconti e componimenti poetici, alcuni dei quali compaiono in diverse antologie. Partecipa a concorsi letterari di poesia, prosa e premi letterari per narrativa edita. Biglietto di terza classe, 0111Edizioni. La mitica 500 blu, Lettere Animate. |
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